Un progetto di ricerca per le nostre studentesse
Con l’avanzare dell’età la nostra memoria cosiddetta episodica diminuisce. Un nome o un volto e il collegamento tra loro rappresenta un’informazione associativa. Il ricordo dei legami associativi tra diversi elementi o gli elementi e il contesto associato, è un processo sempre più compromesso in età avanzata. Mentre la memoria delle persone di una certa età, legata alle singole informazioni è ancora buona come quella dei giovani adulti, si nota un’ampia differenza relativa alle informazioni associative, che viene definita “deficit associativo legato all’età”.
Nel progetto esperienziale proposto al nostro corpo studentesco vengono proposte delle parole sconosciute, presentate in lingua tedesca, e delle parole conosciute,
presentate in lingua italiana, mostrate entrambe su sfondo colorato. A seguire i partecipanti vengono messi a conoscenza di una strategia che può aiutarli a memorizzare meglio.
La ricerca, condotta dalla ricercatrice Ricarda Martina Endemann, si pone come obiettivo di rispondere a due domande:
- in che misura le informazioni sconosciute incidono sulla memoria episodica, in particolare sul deficit associativo legato all’età?
- la strategia proposta è in grado di attenuare il deficit associativo in generale e, in particolare, essere di supporto all’apprendimento di informazioni nuove?
Questo studio, oggetto di una tesi di dottorato come assistente di ricerca presso l’Università di Treviri, si sostanzia sulla memoria episodica, sui suoi meccanismi neurali e i suoi cambiamenti nel corso della vita, nonché sulla natura dei disturbi della memoria nella depressione clinica.
Come agisce la nostra memoria?
Quali informazioni trattiene e quali rischia di perdere? L’età di chi racconta e ricorda può incidere sul contenuto delle narrazioni?
Queste tematiche non celano soltanto una curiosità connessa al modo in cui tutti ricordiamo fatti e parole della vita quotidiana, ma possono essere particolarmente rilevanti anche in campo criminologico. Si pensi agli interrogatori dei testimoni oculari e a quanto un’analisi consapevole delle loro narrazioni possa aiutare detective, forze dell’ordine e consulenti tecnici a orientare in modo efficace le indagini.
Ricarda Martina Endemann nello scorso novembre è stata è stata ospite presso il nostro Istituto per avviare e sperimentare questo progetto con le nostre studentesse di Mediazione linguistica tedesca. Entro la fine di gennaio verranno resi noti i relativi risultati.